giovedì 16 giugno 2016

Quando inizi ad allenarti

Cose che succedono quando inizi a prendere sul serio la prossima gara
Ovvero.... preparare un mezzo con l'idea di farlo per benino.

Il triathlon è una roba bella.
Mentre nuoti pensi che a breve avrai finito e finalmente sarai in bici.
Quando sei in bici pensi che a breve avrai finito e finalmente potrai correre.
Quando corri pensi che a breve avrai finito e finalmente ti potrai fare una birra.

Solo che poi ti prende la scimmia e lo sprint non ti basta più.

Così decidi che almeno un mezzo Iron lo devi fare no?
Ecco, allora lo fai.
Il mio primo arrivò con 1500 km in bici di allenamento.
120 di corsa.
un centinaio di nuoto (eh... lo so, solo quello so fare)

La mia amica Lucy mi disse: però promettimi che se ci metti più di sei ore e mezza ti fermi.
Promesso: Crono a 6 ore e 29 minuti.
(la mezza la finii in 2 ore e 20, con un problema alla caviglia che mi portavo dietro da un po'...e che mi portai dietro per tutta la stagione successiva).

L'esperienza però la ricordo come fantastica.
Così quest'anno si replica.

Solo che quest'anno mi sto allenando.


Cavoli...in un mese ho fatto i km di corsa di tutta la stagione 2014.
Chissà se servirà a qualcosa, per ora è servito a farmi togliere 6 minuti su uno sprint.

Vedremo...



giovedì 21 aprile 2016

IL GIORNO DI RIPOSO...

...non è la domenica.

Il giorno di riposo è quel giorno che ti tocca stare senza far nulla, niente pedalare, niente correre, niente nuoto.

Generalmente è l'unico giorno bellissimo della settimana.
Sei andato a correre il giorno prima con la pioggia, ed hai pedalato due giorni prima con il vento.
E domani, che nuoterai in lunga all'aperto, sicuramente ci sara un freddo porco.

Ma oggi no, oggi è giorno di riposo.
Quindi oggi splende il sole.

E sicuramente, quando è giorno di riposo, qualcuno al lavoro fa gli anni, quindi va a farsi fottere anche il corretto regime alimentare, e tu registrerai le 250 kcal dei pasticcini, e non ci sarà modo di eliminarli con un po' di sana attività fisica, staranno lì.

Oggi è giorno di riposo, quindi sicuramente qualcuno ti farà girare le palle più del solito, e sentirai il bisogno di sfogare il tutto, e invece no, invece andrai a casa, a RIPOSARE.

E ti chiedi quando è iniziata questa cosa dell'odiare il giorno in cui non fai sport.

Ma allo stesso tempo pensi che è una figata pazzesca.

giovedì 14 aprile 2016

STRAVA, GARMIN AND C.

C'è qualcosa di peggio che essere Facebook dipendenti?
Sì, certo, essere Stravadipendenti.

Sono entrata in possesso del mio quarto strumento di rilevazione GPS.
Partii nel lontano 2009 con un Forerunner 110,
me ne facevo praticamente nulla, ma era più figo di un cronometro, e meno impegnativo di un telefono quando vai a correre.
E poi, diciamola tutta, a me 'ste fascette da braccio per andare a correre con l'I-phone mi fanno sudare tanto tanto.

Poi iniziai ad andare in bicicletta, e il forerunner non mi soddisfaceva, ma nel frattempo uscirono millemila applicazioni per il cellulare, e siccome da sola in bici senza cellulare non andavo (metti che poi buco..), iniziai ad usare il cellulare.

Poi arrivò l'evoluzione della bici, e il cellulare sul manubrio faceva brutto, così comprai un Edge.
L'Edge della Garmin è più devastante del navigatore in macchina.
Passo il tempo delle mie uscite in bici a guardare 'sto attrezzo che mi dice a quanto vado, dove sono, chi sono... manca solo che ogni tanto mi avverta che sto andando troppo piano.
Edge ti fa vedere anche quanto stai salendo, guadare il grafico di 1000 metri di dislivello in bici mentre li fai è una sensazione devastante, specie se il giro lo gai pre-caricato, sei a meno di metà salita ed hai già in uso l'ultimo rapporto possibile (e io ho la tripla).

Ad un certo punto stavo per andare di Multisport.
Ma no, non ce l'ho fatto, che io credo che l'attrezzatura debba essere di pari livello dell'atleta, e io sinceramente non credo di avere la lucidità mentale di schiacciare LAP nel momento giusto  e registrare le transizioni.

Così ho optato per un Forerunner 220.
 E niente, ho creato un mostro.
Ormai vado in bici solo per caricare km
Corro per caricare km

E tutto questo per cosa?

Per avere un tot di follower che più che prendermi per il culo non possono fare.
Effettivamente mi rendo conto che caricare una gara di corsa in cui la frequenza cardiaca non ha superato  i 150 bpm è al limite del ridicolo.
Ma che ci posso fare, io sono per il minimo sforzo, massima resa.

Per favore, fate in modo che io non entri in possesso di un aggeggio come questo, perchè potrei non uscire più dall'acqua:
http://www.xmetrics.it/



martedì 8 marzo 2016

CAUSA CONDIZIONI METEO AVVERSE

Parliamo di eventi tragici:
la gara annullata.

Spero non vi debba mai succedere, perché è una roba TRAGICA.

Non importa che sia una 10 k o un Ironman, il problema esiste sempre.

E' la tua prima volta, ti sei preparato fisicamente, e soprattutto mentalmente.
Hai fatto tutto quello che si doveva fare, hai preso giorni di ferie, hai studiato il percorso e soprattutto hai accumulato la giusta dose di adrenalina.
Insomma, sei una MOLLA.
Una molla carica pronta al via.
E invece no, arrivi la mattina della gara, e ti dicono:
niente, non si fa, condizioni meteo avverse, gara rimandata.

Nell'arco di 10 secondi il tuo cervello capisce due cose:
sei allenato per fare 13 ore di gara, e non ne farai mezza
hai adrenalina nel corpo per 13 ore di gara, e dovrai smaltirla un qualche modo.

La tua prima reazione sarà quella di inveire contro l'organizzazione gara.
Organizzazione che a volte ha colpe, altre no, in ogni caso con un po' di buon senso potresti accorgerti da solo che il fatto che la strada sia diventata un ruscello fa sì che la sospensione sia la soluzione migliore, il fatto che le onde arrivino direttamente sulla zona cambio anche.

Con la prima reazione un po ' di adrenalina è uscita, e va bene.
Quindi arriva la fase triste.
Ripensi alle ore perse in allenamenti, al fatto che sei all'apice, che non starai mai più così bene in vita tua, che tutto era perfetto.
Inizi a piangere, a disperarti.
Poi ti accorgi che il vero problema è la dose di adrenalina che ti sta ancora addosso, e che rischia di non farti dormire per prossimi 3 giorni.
Allora parti.
Sì, ci sono le condizioni meteo avverse, ma chi se ne frega, io corro lo stesso, dai cosa vuoi che siano, ci facciamo 15 km a testa bassa per sfogarci.

E lo fai.
E capisci al terzo km perchè hanno annullato la gara, ma non lo ammetterai MAI che hanno fatto bene, e farai i tuoi 15 km sotto la pioggia, con i piedi a mollo fino al polpaccio e con la gente che ti guarda sconsolata.
Comunque ti consoli, sei in numerosa compagnia.




lunedì 29 febbraio 2016

EVOLUZIONE DELL'ACQUISTO DELL'ABBIGLIAMENTO SPORTIVO -LA CORSA-

Quando nella tua vita arriva lo sport, arrivano anche i negozi di sport e lo spazio nell'armadio dedicato all'abbigliamento ad esclusivo uso sportivo.
Le fasi evolutive che ho identificato nell'acquisto di materiale sportivo e nella frequentazione di negozi del genere sono 4.
Oggi parleremo dell'approccio alla corsa. 

Fase 1: 
Inizio a fare sport. 
Una volta esisteva anche la fase 0: forse inizio a fare sport. Poi è arrivato Decathlon, ed oggi, chiunque decida di fare sport (o anche solo ci pensa), entra da decathlon e parte con gli acquisti. 
Per la corsa il primo passo è internet; sito qualsiasi di corsa e i consigli sono sempre gli stessi: 
non andare a correre con le All Stars, comprati un paio di scarpe. 
Fa la prova del piede nell'acqua e scegli la scarpa da pronatore, neutra, A3, A2, A4. 

Quindi vai da Decathlon, e compri il primo prezzo, che tanto ci hai capito zero di nulla di questa cosa del piede. 
Poi ci va l'abbigliamento. 
Ma pensi che no, puoi andare a correre con la maglietta di cotone, e un paio di pantaloncini da mare. 
(Versione estate) 
Oppure con una bella felpa alla Rocky e i guanti di Pile 
(Versione inverno post feste di Natale)
Andrà tutto estremamente bene, perchè l'adrenalina è una droga fantastica, così la tua prima corsa sara in ogni caso stupenda, come saranno stupendi quei dolori atroci alle gambe la mattina dopo scendendo dal letto. 
Poi ti accorgerai che sotto le ascelle ti vengono i ghiaccioli (Inverno) o che dopo mezz'ora la tu maglia gocciolerà sulle scarpe (estate) dal sudore che ha raccolto. 
O forse, anzi, più probabile, sarai affiancato da uno che sa, che ti farà notare che la tecnologia ci ha fornito tessuti speciali. 
Quindi tornerai da Decathlon e comprerai il primo prezzo tecnico di ogni cosa.
Le scarpe le hai già, ma le affiancherai alla maglia primo prezzo che è solo più disponibile gialla, al calzoncino rosa e alla calza blu elettrico. 
Perchè tu non sei come gli altri, tu non vuoi andare a correre per moda e griffato. 

Fase 2: 
Forse ho bisogno di materiale tecnico, ma non sono capace di sceglierlo (e comunque per fare la mia prima 10 k mica posso andare vestito Kipsta no?) 
Insomma, ce l'hai fatta, sei diventato uno che corre. 
Hai fatto amicizia sul percorso, hai scoperto Strava, hai scoperto che nella tua città c'è un gruppo di atletica di quarantenni come te che dopo la corsa ogni tanto si mangiano anche la pizza e non rischi le caviglie come a calcetto. 
E ti coinvolgono nella tua prima gara: 
visita medica, tesseramento in società, maglia pantaloncino di squadra. 
Solo che ti coinvolgono anche in questioni modaiole peggiori che quelle della redazione di Vogue. 
Con che scarpa corri? Che compressori usi? Che satellitare hai? Quanti battiti hai al minuto? E la soglia? 
E tu via a studiare su internet, a guardare con invidia il multisport del leader carismatico, a sognare di correre un paio di compressor blu e bianchi. 
Quindi vai nel negozio di uno che "casualmente" è tesserato nella tua stessa società. 
Perchè c'è sempre uno tesserato che ha un negozio di sport e che tiene sicuramente il miglior tipo di scarpe, la migliore marca di abbigliamento, i multisport migliori. 
E niente, sei un run addicted. 
A questo punto non conta più quanto ci metti a fare 10 k, ma quanto sei figo, quante paia di scarpe hai, se corri ammortizzato o naturale. 

Fase 3: 
Bravo, sei uscito dal tunnel
Non tutti arrivano alla fase tre. 
E' un passaggio doloroso, quel momento in cui ti accorgi di aver speso per anni soldi inutili in cose inutili che Decathlon, il tuo primo amore, vende ad un decimo e con maggiori prestazioni. 
E' quel momento in cui ti accorgi che il pantalone di decathlon (non il primo prezzo tecnico, quello "normale") ha la tasca sulla schiena che hai sempre sognato, che il calzino di decathlon non fa venire le vesciche, che con 15 euro compri 3 reggiseni che per correre sono fantastici (solo le donne eh). 
Che tu sia diventato fortissimo, o rimasto una schiappetta, hai comunque capito che l'abito non fa il monaco, che i soldi li devi spendere solo per un buon paio di scarpe. Abbandonerai la scelta in base al colore ed alla moda, e scoprirai che per la tua corsa l'ideale è una scarpa sfigatissima con colori bruttissimi che costa la metà del modello figo della Nike e lascerai usare le Noosa ai ragazzini per farci le vasche al Sabato pomeriggio. 
La maglia invernale di Decathlon ha anche la taschina sul braccio per le chiavi e la tasca dietro per il gel, con tanto di cerniera. 
E niente, l'abbigliamento non è più un problema tuo. 

Fase 4: 
L'abbigliamento migliore è quello che ti da lo sponsor
Se arrivi alla fase 4 hai la mia invidia. 
Sei uno che conta, che vince, che si è fatto il mazzo ed è diventato un punto di riferimento. 
Non parlo dei campioni assoluti, ma dei campioni locali, degli atleti che sono punto di riferimento per i Master. Uomini e Donne che vincono, che vengono invitati alle gare, che usano le scarpe, la maglia, il pantalone che il negozio di sport gli fornisce aggratis. 
Sì insomma, quelli che i negozi di sport usano per i runners in fase 2. 
Quelli a cui tutti chiedono che scarpe usano, mai che allenamenti fanno. 






lunedì 1 febbraio 2016

SAN VALENTINO E ALTRE MENATE

Venghino signore e signori!
Challenge fa un'offerta straordinaria per San Valentino!
Sei una donna?
Hai un marito che fa triathlon?
Bene, allora per il compleanno regalagli l'iscrizione al Challenge di Rimini, e noi ti regaliamo...
l'iscrizione alla camminata benefica di 5 km.

Io non dico che mi dovevate fare due iscrizioni al prezzo di una (che con i prezzi che avete effettivamente...)
Però quello sì che sarebbe stato un regalo:
per San Valentino regalatevi Challenge Rimini, due al prezzo di uno.
Questo sarebbe stato romantico:
arrivare al traguardo ed aspettare la propria fidanzata/moglie/compagna o il proprio fidanzato/marito/compagno.

Solo che poi mi immagino il casino, perché a questo punto sarebbe stato aperto solo a uomo + donna, oppure solo a quelli sposati? Coppie di fatto? Conviventi?

Mi immagino già coming out falsi solo per avere lo sconto del due per uno, sarebbe stato il boom delle coppie gay nel triathlon.
Conosco almeno 20 persone disposte a diventare omosessuali fino alla fine della gara per risparmiare qualche soldino.

Scusate, sono andata oltre con la fantasia.
Il problema è che sono stufa.
"Bella la maglia del triathlon di vatteneapesca, è di tuo marito?"
"ah, sei stata a quel posto per il mezzo? Hai accompagnato tuo marito?"
"ah, siete stati a quelpaese? E tu? Hai fatto lo sprint mentre lui faceva il mezzo?"
"ah, ma anche tu vai in bici?"
"ah, ma sei iscritta alla non competitiva?"

Sono anche stufa di uomini che arrivano mezzo minuto prima di me e mi vengono a dire: ti ho battuto.
Sono sintomo di una malattia mentale non indifferente.