Le fasi evolutive che ho identificato nell'acquisto di materiale sportivo e nella frequentazione di negozi del genere sono 4.
Oggi parleremo dell'approccio alla corsa.
Fase 1:
Inizio a fare sport.
Una volta esisteva anche la fase 0: forse inizio a fare sport. Poi è arrivato Decathlon, ed oggi, chiunque decida di fare sport (o anche solo ci pensa), entra da decathlon e parte con gli acquisti.
Per la corsa il primo passo è internet; sito qualsiasi di corsa e i consigli sono sempre gli stessi:
non andare a correre con le All Stars, comprati un paio di scarpe.
Fa la prova del piede nell'acqua e scegli la scarpa da pronatore, neutra, A3, A2, A4.
Quindi vai da Decathlon, e compri il primo prezzo, che tanto ci hai capito zero di nulla di questa cosa del piede.
Poi ci va l'abbigliamento.
Ma pensi che no, puoi andare a correre con la maglietta di cotone, e un paio di pantaloncini da mare.
(Versione estate)
Oppure con una bella felpa alla Rocky e i guanti di Pile
(Versione inverno post feste di Natale)
Andrà tutto estremamente bene, perchè l'adrenalina è una droga fantastica, così la tua prima corsa sara in ogni caso stupenda, come saranno stupendi quei dolori atroci alle gambe la mattina dopo scendendo dal letto.
Poi ti accorgerai che sotto le ascelle ti vengono i ghiaccioli (Inverno) o che dopo mezz'ora la tu maglia gocciolerà sulle scarpe (estate) dal sudore che ha raccolto.
O forse, anzi, più probabile, sarai affiancato da uno che sa, che ti farà notare che la tecnologia ci ha fornito tessuti speciali.
Quindi tornerai da Decathlon e comprerai il primo prezzo tecnico di ogni cosa.
Le scarpe le hai già, ma le affiancherai alla maglia primo prezzo che è solo più disponibile gialla, al calzoncino rosa e alla calza blu elettrico.
Perchè tu non sei come gli altri, tu non vuoi andare a correre per moda e griffato.
Fase 2:
Forse ho bisogno di materiale tecnico, ma non sono capace di sceglierlo (e comunque per fare la mia prima 10 k mica posso andare vestito Kipsta no?)
Insomma, ce l'hai fatta, sei diventato uno che corre.
Hai fatto amicizia sul percorso, hai scoperto Strava, hai scoperto che nella tua città c'è un gruppo di atletica di quarantenni come te che dopo la corsa ogni tanto si mangiano anche la pizza e non rischi le caviglie come a calcetto.
E ti coinvolgono nella tua prima gara:
visita medica, tesseramento in società, maglia pantaloncino di squadra.
Solo che ti coinvolgono anche in questioni modaiole peggiori che quelle della redazione di Vogue.
Con che scarpa corri? Che compressori usi? Che satellitare hai? Quanti battiti hai al minuto? E la soglia?
E tu via a studiare su internet, a guardare con invidia il multisport del leader carismatico, a sognare di correre un paio di compressor blu e bianchi.
Quindi vai nel negozio di uno che "casualmente" è tesserato nella tua stessa società.
Perchè c'è sempre uno tesserato che ha un negozio di sport e che tiene sicuramente il miglior tipo di scarpe, la migliore marca di abbigliamento, i multisport migliori.
E niente, sei un run addicted.
A questo punto non conta più quanto ci metti a fare 10 k, ma quanto sei figo, quante paia di scarpe hai, se corri ammortizzato o naturale.
Fase 3:
Bravo, sei uscito dal tunnel
Non tutti arrivano alla fase tre.
E' un passaggio doloroso, quel momento in cui ti accorgi di aver speso per anni soldi inutili in cose inutili che Decathlon, il tuo primo amore, vende ad un decimo e con maggiori prestazioni.
E' quel momento in cui ti accorgi che il pantalone di decathlon (non il primo prezzo tecnico, quello "normale") ha la tasca sulla schiena che hai sempre sognato, che il calzino di decathlon non fa venire le vesciche, che con 15 euro compri 3 reggiseni che per correre sono fantastici (solo le donne eh).
Che tu sia diventato fortissimo, o rimasto una schiappetta, hai comunque capito che l'abito non fa il monaco, che i soldi li devi spendere solo per un buon paio di scarpe. Abbandonerai la scelta in base al colore ed alla moda, e scoprirai che per la tua corsa l'ideale è una scarpa sfigatissima con colori bruttissimi che costa la metà del modello figo della Nike e lascerai usare le Noosa ai ragazzini per farci le vasche al Sabato pomeriggio.
La maglia invernale di Decathlon ha anche la taschina sul braccio per le chiavi e la tasca dietro per il gel, con tanto di cerniera.
E niente, l'abbigliamento non è più un problema tuo.
Fase 4:
L'abbigliamento migliore è quello che ti da lo sponsor
Se arrivi alla fase 4 hai la mia invidia.
Sei uno che conta, che vince, che si è fatto il mazzo ed è diventato un punto di riferimento.
Non parlo dei campioni assoluti, ma dei campioni locali, degli atleti che sono punto di riferimento per i Master. Uomini e Donne che vincono, che vengono invitati alle gare, che usano le scarpe, la maglia, il pantalone che il negozio di sport gli fornisce aggratis.
Sì insomma, quelli che i negozi di sport usano per i runners in fase 2.
Quelli a cui tutti chiedono che scarpe usano, mai che allenamenti fanno.
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